Cose da fare per mantenere la propria azienda sicura

Tratto da www.lineaedp.it – 28/10/2024

Autore: Redazione BITMAT

Alcuni consigli per contrastare al meglio gli attacchi informatici

La sicurezza di un’azienda è una priorità assoluta per garantire la continuità operativa, proteggere i dati sensibili e mantenere la fiducia di clienti e partner. Negli ultimi anni, in Italia, gli attacchi informatici a danni delle aziende sono aumentati, costringendole ad adottare un approccio integrato che comprenda sia la sicurezza fisica sia quella informatica.

Vediamo alcune delle migliori pratiche per mantenere la tua azienda sicura.

Implementare sistemi di sicurezza fisica

Il primo passo per garantire la sicurezza aziendale è proteggere gli spazi fisici. Questo significa dotare l’azienda di sistemi di allarme, telecamere di videosorveglianza, accessi controllati tramite badge o impronte digitali, e sistemi di illuminazione adeguati. Un sistema di sorveglianza efficace non solo scoraggia i potenziali intrusi, ma permette anche di monitorare e registrare le attività sospette. Assicurarsi che le entrate principali siano protette da dispositivi di sicurezza può ridurre significativamente i rischi di intrusioni fisiche.

Formare i dipendenti sulla sicurezza

I dipendenti sono spesso la prima linea di difesa contro molte minacce alla sicurezza, sia fisiche che informatiche. È fondamentale formare regolarmente il personale su come riconoscere e gestire i rischi. I dipendenti devono sapere come comportarsi in caso di emergenze fisiche (come incendi o evacuazioni) e comprendere l’importanza della sicurezza informatica, come la gestione corretta delle password, il riconoscimento delle email di phishing, e la protezione dei dati sensibili. Organizzare corsi di aggiornamento e simulazioni può migliorare la consapevolezza e ridurre gli errori umani che spesso sono la causa di violazioni di sicurezza.

Proteggere i dati e i sistemi informatici

La sicurezza informatica è oggi uno dei temi più critici per le aziende. Proteggere i dati aziendali sensibili (come informazioni finanziarie, dati dei clienti, e segreti commerciali) è vitale per evitare danni economici e reputazionali. Per questo, l’implementazione di misure come firewall, antivirus, e crittografia dei dati è essenziale. Inoltre, l’aggiornamento regolare dei software riduce il rischio di vulnerabilità sfruttabili dagli hacker. È buona prassi anche adottare una politica di backup periodici, così da poter ripristinare i dati in caso di attacchi o malfunzionamenti. Le aziende dovrebbero, inoltre,  adottare politiche di gestione sicura delle password, richiedendo l’uso di password complesse, che combinino lettere, numeri e simboli, e imponendo la modifica periodica delle stesse. L’adozione di un sistema di autenticazione a due fattori (2FA) aggiunge un ulteriore livello di protezione, riducendo la  probabilità che un malintenzionato possa accedere ai sistemi aziendali anche in caso di compromissione delle credenziali.

Monitorare costantemente le attività

Un aspetto spesso trascurato della sicurezza è il monitoraggio continuo delle attività all’interno dell’azienda. Questo include l’analisi del traffico di rete, il monitoraggio dei login e delle operazioni sui sistemi, ma anche delle spese da parte dei dipendenti per l’azienda. Avere una carta di credito virtuale per la tua impresa può aiutare a gestire meglio gli acquisti e il tuo budget, senza la paura che essa venga smarrita o rubata.

Inoltre, esistono soluzioni software che possono aiutare a rilevare comportamenti sospetti o violazioni dei protocolli di sicurezza per il traffico di rete. Un monitoraggio proattivo permette di individuare e gestire tempestivamente eventuali minacce prima che possano causare danni.

Creare un piano di risposta agli incidenti

Nonostante tutte le misure di prevenzione, le aziende devono essere preparate a fronteggiare incidenti di sicurezza. Avere un piano di risposta agli incidenti ben definito consente di agire rapidamente e in modo efficace nel caso di violazioni o emergenze. Questo piano dovrebbe includere le procedure per la segnalazione degli incidenti, l’identificazione delle cause, il ripristino delle operazioni e la comunicazione con le parti interessate, inclusi clienti e autorità.

31 Ottobre 2024

Decreto NIS: qualche chiarimento da ACN

Tratto da www.lineaedp.it – 17/10/2024

Autore: Redazione LineaEDP

Si è tanto parlato della Direttiva NIS2 che prevede nuovi obblighi per innalzare la sicurezza del Paese e ieri, 16 ottobre 2024 è entrata ufficialmente in vigore. Il decreto NIS, recante la nuova normativa italiana sulla Network and Information Security (NIS), mira a rafforzare la sicurezza e la resilienza cibernetica di imprese e pubbliche amministrazioni. L’Agenzia per la cybersicurezza nazionale (ACN) è confermata quale Autorità competente e punto di contatto unico per la sua applicazione, delineando un percorso graduale e sostenibile per consentire alle organizzazioni pubbliche e private di adempiere ai nuovi obblighi di legge.

Le novità introdotte dal decreto NIS

Il decreto NIS introduce maggiori obblighi in materia di misure di sicurezza e notifica degli incidenti e rafforza i poteri di supervisione dell’Agenzia, in qualità di Autorità nazionale competente, nonché quelli degli organi preposti alla risposta agli incidenti e alla gestione delle crisi informatiche.

Aumentano inoltre i campi di applicazione della normativa. I settori interessati diventano 18, di cui 11 altamente critici e 7 critici, coinvolgendo oltre 80 tipologie di soggetti, distinti tra essenziali e importanti in relazione al livello di criticità delle attività svolte e del settore in cui operano.

Sono previsti anche nuovi strumenti per la sicurezza informatica, come la divulgazione coordinata delle vulnerabilità, da realizzarsi attraverso la cooperazione e la condivisione delle informazioni a livello nazionale ed europeo.

Il percorso di attuazione

L’adeguamento al decreto NIS prevede un percorso sostenibile con la graduale implementazione degli obblighi di legge. Per i soggetti interessati il primo passo è quello di registrarsi al portale di ACN. Per farlo c’è tempo dal 1° dicembre 2024 fino al 28 febbraio 2025.

Gli obblighi di notifica di incidente e delle misure di sicurezza verranno definiti in maniera progressiva e a valle delle consultazioni nell’ambito dei tavoli settoriali con le determine del Direttore Generale di ACN, che saranno adottate entro il primo quadrimestre del 2025.

È prevista, inoltre, una finestra temporale di implementazione differenziata: 9 mesi per le notifiche e 18 mesi per le misure di sicurezza, decorrenti dalla data di consolidamento dell’elenco dei soggetti NIS, previsto per aprile 2025.

Da aprile 2025 partirà quindi un percorso condiviso di rafforzamento della sicurezza informatica nazionale.

Per facilitare la comprensione delle novità del decreto NIS, l’ACN ha già pubblicato un video e alcune pagine informative sul proprio sito web istituzionale con questo slogan: “Proteggiamo i sistemi informatici per proteggere il Paese”.

21 Ottobre 2024

Bitdefender presenta la prima tecnologia di hardening proattivo e riduzione della superficie di attacco (PHASR) del settore

 
 
 

Tratto da www.bitdefender.it/news – 24/09/2024

Un nuovo standard all’avanguardia nel settore della sicurezza informatica che allinea dinamicamente il comportamento degli utenti con le strategie di difesa informatica per proteggere gli ambienti e ridurre in modo significativo i rischi

Bitdefender, leader mondiale della sicurezza informatica, annuncia Bitdefender GravityZone Proactive Hardening e Attack Surface Reduction (PHASR), una tecnologia innovativa che trasforma il modo in cui la sicurezza basata su una difesa in profondità viene applicata e gestita nelle aziende. GravityZone PHASR analizza il comportamento dei singoli utenti, come l’uso delle applicazioni, i privilegi delle risorse e altro, raggruppando gli utenti in gruppi con schemi simili. Questo approccio garantisce che le policy e i controlli di sicurezza siano associati con precisione ai privilegi e ai comportamenti previsti degli utenti, adattandosi dinamicamente all’evoluzione della superficie di attacco.

I responsabili della sicurezza faticano a tenere il passo con gli attacchi sempre più avanzati e frequenti. Questa sfida è amplificata dagli attuali modelli di sicurezza che si basano eccessivamente su rilevamento e risposta reattivi e su un approccio “unico” all’espansione delle superfici di attacco, alla gestione dell’esposizione e alle soluzioni di sicurezza degli endpoint.

GravityZone PHASR è una tecnologia di sicurezza all’avanguardia integrata in Bitdefender GravityZone, la piattaforma per la sicurezza unificata e l’analisi dei rischi di punta dell’azienda. Si basa su anni di modelli avanzati di machine learning (ML) applicati a singoli utenti, gruppi, applicazioni ed endpoint all’interno di Bitdefender GravityZone XDR. Applica algoritmi di intelligenza artificiale proprietari per stabilire norme comportamentali tra i gruppi, affrontando criticità come i diritti di accesso ai dati, l’uso delle applicazioni e le autorizzazioni di sicurezza, ottenendo una valutazione completa delle vulnerabilità e dei potenziali vettori di attacco che impattano sull’azienda.

GravityZone PHASR consente ai team della sicurezza di anticipare e mitigare rapidamente i rischi emergenti prima che si aggravino e si adatta perfettamente all’evoluzione delle minacce e dei ruoli degli utenti per garantire che le misure di sicurezza rimangano sempre allineate agli obiettivi aziendali. Ad esempio, se le responsabilità di un utente cambiano o se emerge una nuova tecnica di attacco, GravityZone PHASR suggerisce automaticamente le modifiche ai criteri per mantenere la protezione. Questo approccio proattivo consente alle aziende di ridurre drasticamente le mutevoli superfici di attacco.

I vantaggi principali di GravityZone PHASR:

  • Controlli di sicurezza adattivi e dinamici su misura per ogni azienda – GravityZone PHASR, integrato con la sicurezza degli endpoint e l’analisi dei rischi di GravityZone, mette in relazione i comportamenti degli utenti con le esposizioni alle minacce e gli attacchi noti, in base a fattori quali il tipo di lavoro, il settore e l’area geografica. Questo determina la configurazione ottimale della superficie di attacco, unica per ogni azienda, riducendo al minimo i rischi senza compromettere l’efficienza operativa.
  • Migrazione fondamentale verso una prevenzione proattiva e una protezione dell’ambiente
    GravityZone PHASR identifica e risolve le lacune di sicurezza prima che possano essere sfruttate, consentendo alle aziende di passare da un approccio tradizionale di rilevamento reattivo alla sicurezza a un modello di prevenzione proattiva all’avanguardia. Offre un rafforzamento della sicurezza specifico per gruppi di utenti, endpoint e qualsiasi terza parte connessa alla rete, consigliando ai team di sicurezza le azioni da intraprendere, tra cui il blocco di un utente o di un’applicazione sospetta con una mitigazione in un solo clic.
  • Ottimizzazione degli investimenti di sicurezza in essere – GravityZone PHASR massimizza gli investimenti esistenti in materia di sicurezza di un’azienda, identificando e implementando le modifiche alle policy che hanno il maggiore impatto sulla riduzione del rischio complessivo, come quelle associate agli attacchi alla supply chain, alle minacce interne, alle fusioni e acquisizioni e altro ancora. 

Mentre  Bitdefender continua a migliorare le proprie tecnologie di sicurezza per rispondere alla crescente domanda di hardening proattivo e riduzione della superficie di attacco, Bitdefender GravityZone PHASR sarà inizialmente disponibile per un gruppo selezionato di clienti del programma GravityZone Early Access, mentre una disponibilità più ampia  della soluzione è prevista per il 2025.

16 Ottobre 2024

IA: la questione della sicurezza è ancora troppo sottovalutata

Un nuovo report di Kaspersky evidenzia come i dirigenti della C-Suite potrebbero essere in ritardo nell’affrontare le complessità dell’IA in Europa, rischiando di non proteggersi adeguatamente dalle minacce avanzate e dalle sfide normative

I leader aziendali sono entusiasti di adottare l’intelligenza artificiale per semplificare le operazioni e ridurre i costi, ma spesso trascurano i rischi informatici e le normative globali emergenti in materia. Un nuovo report di Kaspersky (SCARICABILE QUI) rivela che, nonostante l’IA sia un fattore di forte trasformazione, come sostiene il 95% dei dirigenti C-Suite, solo il 59% si preoccupa delle fughe di dati associate. Meno di un quarto (22%) ha discusso in consiglio di amministrazione la possibilità di regolamentare l’uso dell’IA. Questo report evidenzia che i dirigenti della C-Suite potrebbero essere in ritardo nell’affrontare le complessità dell’IA in Europa, rischiando di non proteggersi adeguatamente dalle minacce avanzate e dalle sfide normative.

Poche tutele, ma l’IA è alla base delle funzioni fondamentali

L’IA è ormai parte integrante del business digitale, ma poche aziende hanno implementato misure di protezione: solo il 59% si preoccupa delle fughe di dati legate all’IA, e appena il 22% ha pensato di regolamentarne l’utilizzo. Al contempo, un quarto (24%) identifica l’IT e la cybersecurity come i principali settori da automatizzare. Le aziende europee si trovano ad affrontare una crescente ondata di sfide in ambito di cybersecurity, ma mancano spesso misure di protezione avanzate come backup o policy per la creazione di password sicure, restando così vulnerabili. Il 77% delle aziende europee ha subito almeno un incidente informatico negli ultimi due anni e il 75% di questi attacchi è stato definito grave.

Sebbene la Gen AI sia sempre più diffusa, i leader aziendali devono ancora essere sensibilizzati sui rischi informatici. L’ultimo report di Kaspersky rivela che:

· Il 95% dei dirigenti di alto livello afferma che la propria azienda utilizza l’IA, soprattutto nelle operazioni chiave (53%)

· Il 91% vuole capire come funzionano l’IA e i suoi processi di gestione dei dati

· Il 59% si preoccupa delle fughe di dati legati all’IA, ma solo il 22% pensa di regolamentarne l’uso

· Il 44% utilizza l’IA per ottimizzare i processi, colmare le lacune di competenza (40%) o migliorare lo sviluppo della forza lavoro

· Il 26% utilizza l’IA per promuovere l’innovazione, mentre la metà utilizza l’IA per automatizzare le attività

· Il 24% individua nell’IT e nella cybersecurity i principali fattori per l’automazione

· Il 22% ha discusso le normative sull’IA.

I leader aziendali accolgono con favore l’uso di assistenti digitali per i clienti e l’automazione per semplificare le operazioni, ma non sono ancora pienamente consapevoli dei rischi informatici e delle normative globali imminenti. Un nuovo report di Kaspersky indica che, pur conoscendo la trasformazione apportata dall’IA (95% dei dirigenti C-Suite), solo il 59% è preoccupato per le fughe di dati legate all’IA e meno di un quarto (22%) ha discusso in consiglio di amministrazione delle regolamentazioni, come l’IA Act dell’UE.

Le aziende devono allocare le risorse di cybersecurity in modo efficace e prepararsi subito. CEO, CISO e dipendenti riconoscono i pericoli delle violazioni della sicurezza informatica. Nonostante i continui richiami, i leader aziendali sono sopraffatti dall’esigenza di proteggere le loro aziende dai continui attacchi digitali. Il report Kaspersky mostra che il 64% degli incidenti informatici degli ultimi due anni è stato causato da un errore umano. Gli errori del personale interno sono, infatti, la causa più comune: il 15% è riconducibile ai professionisti IT, 14% agli addetti IT senior e il 16% a lavoratori che non operano nel settore IT.

Come diventare un esperto di IA

Poiché il panorama della cybersecurity dell’IA continua a essere sempre più impegnativo per le aziende, con minacce nuove ed esistenti, per affrontare questo problema sia ora che in futuro, i leader aziendali e le organizzazioni devono adottare le seguenti misure:

· Investire in corsi di formazione e in iniziative di cybersecurity e sensibilizzazione per tutti i livelli del personale in modo da rispondere a esigenze specifiche di sicurezza e ridurre al minimo il rischio di incidenti interni di cybersecurity.

· Aggiornare e informare tutti i dipendenti, compresi i professionisti IT e InfoSec, sulle minacce informatiche più diffuse e sulle misure proattive per contrastarle

· Prepararsi ai prossimi regolamenti come WP 29, NIS-2, EU RCE (resilienza), EU Supply Chain Act e EU AI Act.

· Utilizzare la simulazione interattiva per valutare le competenze e le capacità decisionali dei singoli in situazioni critiche. Esplorare le opzioni di giochi didattici interattivi per osservare e rispondere ad attacchi simulati.

· Integrare e coltivare una cultura della resilienza della cybersecurity e permettere alla forza lavoro di mitigare efficacemente le minacce emergenti.

· Considerare l’utilizzo di servizi di Threat Intelligence con soluzioni EDR, MDR e XDR all’avanguardia, come Kaspersky Next.

Per informazioni sulle soluzioni Kaspersky: dircom@argonavis.it

27 Settembre 2024

SambaSpy, un nuovo trojan che prende di mira gli utenti italiani

Il Global Research and Analysis Team (GReAT) di Kaspersky ha scoperto una sofisticata campagna di distribuzione malware rivolta esclusivamente agli utenti italiani

Il Global Research and Analysis Team (GReAT) di Kaspersky ha scoperto una sofisticata campagna di distribuzione malware rivolta esclusivamente agli utenti italiani. La campagna prevede la distribuzione di un nuovo Remote Access Trojan (RAT), chiamato dai ricercatori SambaSpy, con funzionalità quali il file system management, il controllo della webcam, il furto di password e la gestione del desktop da remoto.

A differenza della maggior parte degli attacchi malware che mirano a più Paesi e utilizzano diverse lingue, la campagna SambaSpy si distingue per la precisione dei suoi obiettivi. Il malware è stato progettato per colpire solo gli utenti i cui sistemi sono impostati in italiano, garantendo la massima probabilità di successo in questa regione. Secondo la telemetria di Kaspersky, questa campagna è iniziata nel maggio 2024 e non mostra segni di rallentamento.

Kaspersky ha identificato due catene di infezione leggermente diverse utilizzate nella campagna. Un metodo di infezione particolarmente elaborato inizia con un’email di phishing, che sembra provenire da una società immobiliare italiana legittima. L’email invita gli utenti a visualizzare una fattura cliccando su un link, che reindirizza gli utenti a un servizio cloud italiano legittimo utilizzato per la gestione delle fatture.

Tuttavia, alcuni utenti vengono invece reindirizzati a un server Web dannoso, in cui il malware convalida le impostazioni del browser e della lingua. Se l’utente utilizza Edge, Firefox o Chrome in lingua italiana, viene indirizzato a un URL OneDrive contenente un PDF dannoso. In questo modo viene avviato il download di un dropper o di un downloader, entrambi in grado di scaricare il RAT SambaSpy.

SambaSpy è un RAT completo scritto in Java e nascosto utilizzando Zelix KlassMaster. Questo malware avanzato può eseguire una serie di attività dannose, tra cui:

· Gestione del file system e dei processi

· Registrazione dei tasti e manipolazione della clipboard

· Gestione del desktop da remoto

· Furto di password dai principali browser come Chrome, Edge e Opera

· Caricamento e download di file

· Possibilità di caricare plugin aggiuntivi in fase di esecuzione

Il meccanismo di caricamento dei plugin di SambaSpy e l’uso di library come JNativeHook dimostrano il livello di sofisticatezza impiegato dagli aggressori.

Sebbene l’obiettivo principale siano gli utenti italiani, i ricercatori di Kaspersky hanno individuati forti collegamenti con il Brasile. I commenti e i messaggi di errore all’interno del codice maligno sono scritti in portoghese brasiliano, suggerendo che l’attore della minaccia dietro gli attacchi potrebbe essere brasiliano. Inoltre, l’infrastruttura utilizzata nella campagna è stata collegata ad altri attacchi in Brasile e Spagna, anche se gli strumenti di infezione in queste regioni differiscono leggermente da quelli utilizzati in Italia.

19 Settembre 2024