Veeam Backup & Replication è ora in grado di eseguire il backup nativo dell’ambiente Azure

Tratto da Blog Veeam
Autore: David Hill – 12/04/2021
 

Veeam Backup for Microsoft Azure consente la creazione completamente automatizzata di snapshot e backup nativi delle macchine virtuali (VM) di Microsoft Azure, incluso l’offload di tali macchine nello storage Azure Blob per una maggiore efficienza dei costi nel cloud.  Il ripristino è altrettanto potente e offre le funzionalità per eseguire opzioni di ripristino a livello di file o completo all’interno di Azure oppure all’esterno su qualsiasi altra piattaforma supportata. L’appliance può essere facilmente implementata direttamente da Azure Marketplace in pochi minuti. Questo rimane valido anche per la versione 2, ma per chi utilizza ambienti ibridi protetti da Veeam, questa appliance può ora essere implementata e gestita direttamente da Veeam Backup & Replication.

Backup nativo di Azure con Veeam Backup & Replication

Veeam Backup & Replication supporta diverse piattaforme ed ora è estremamente facile aggiungere un ambiente Microsoft Azure nella console. Questa nuova integrazione consente di proteggere e ripristinare facilmente in modo nativo i carichi di lavoro di Microsoft Azure con la stessa console Veeam Backup & Replication che viene utilizzata per tutti gli altri job.

 

 

Per la configurazione iniziale si hanno a disposizione due opzioni: 1) la connessione a un’appliance di Veeam Backup for Microsoft Azure già esistente (già implementata) oppure 2) implementarne una nuova. Una volta completati i pochi passaggi necessari per la connessione, tutte le policy di backup e i backup possono essere gestiti direttamente all’interno di Veeam Backup & Replication.

 

 

Snapshot, backup e ripristini vengono tutti gestiti direttamente tramite la console di Veeam Backup & Replication. Grazie alle integrazioni di Veeam Backup & Replication, non si è neppure limitati al ripristino in Azure, poiché è possibile anche eseguirlo su qualsiasi piattaforma supportata, inclusi altri provider cloud. Questa nuova integrazione si basa sulla strategia di Cloud Data Management di Veeam, che consente di proteggere adeguatamente i dati alla sorgente, spostarli dove serve e quando serve, oltre a proteggerli adeguatamente a destinazione, il tutto da un unico piano di controllo.

 

 

 

Tiering nello storage Azure Blob ad accesso frequente o infrequente

Sebbene a volte sia facile pensare di utilizzare gli snapshot esclusivamente a scopo di backup, è importante considerare anche i requisiti di retention dei dati. Con Veeam Backup for Microsoft Azure, i backup possono essere eseguiti e scaricati nello storage Microsoft Blob per la retention dei dati a basso costo e a lungo termine. Lo storage Microsoft Azure Blob offre diversi livelli per diversi casi d’uso, che generalmente sono incentrati sulla frequenza di accesso ai dati.

Veeam Backup for Microsoft Azure ora supporta il tier di storage infrequente di Azure Blob (oltre al tier ad accesso frequente già supportato), consentendo di includere i requisiti di costo rispetto alla frequenza in qualsiasi policy di backup. Per i requisiti di storage dei dati a lungo termine che intendono soddisfare le raccomandazioni di conformità, è possibile utilizzare lo storage ad accesso infrequente, con l’aspettativa che i dati rimangano sul posto per più di 30 giorni. Lo storage ad accesso frequente viene invece generalmente utilizzato per archiviare i dati a cui si accede frequentemente e che vengono eliminati regolarmente.  Con l’introduzione del supporto per entrambi questi livelli, Veeam Backup for Microsoft Azure fornisce le funzionalità per creare una vera policy di protezione dei dati per il ripristino rapido o la retention dei dati a lungo termine, il tutto controllando le spese del cloud.

 

 

Consistenza a livello applicativo

L’esecuzione di backup è sempre fondamentale per proteggere i dati, ma è altrettanto importante assicurarsi che i dati di backup siano coerenti. L’ultima release di Veeam Backup for Microsoft Azure consente di definire policy di backup per acquisire snapshot application-aware per VM Microsoft Windows o eseguire script di backup pre e post-job per VM Microsoft Windows o Linux.

 

 

Questa modalità offre una maggiore coerenza durante la protezione dei carichi di lavoro, come ad esempio i database in esecuzione. È possibile eseguire degli script per arrestare il database prima di eseguire un backup e riportarlo online dopo il backup.

 

Procedura guidata per le policy migliorata

Insieme a tutte le nuove capacità introdotte in Veeam Backup for Microsoft Azure, è stata inclusa una procedura guidata per la creazione delle policy migliorata, per un utilizzo più ottimizzato. La procedura guidata per la creazione delle policy introduce funzionalità incentrate sulla pianificazione armonizzata, consentendo di scegliere opzioni giornaliere, settimanali, mensili e annuali, oltre a poter selezionare diversi repository di backup per la pianificazione.

16 Aprile 2021

Licenze Veeam V11: cosa cambia

Tratto da Blog Veeam
Autore: Chris Spencer – 01/04/2021
 
I vantaggi della V11 includono protezione infallibile dal ransomware, maggiore sicurezza, Continuous Data Protection (CDP), maggiore portabilità nel cloud e opzioni di backup native per il cloud in AWS, Microsoft Azure e molto altro.
 
 
 

Cosa c’è da sapere sulla V11?

La buona notizia a proposito della V11 è che la maggior parte degli utenti non necessiterà di un nuovo file di licenza. Questo file era richiesto nelle precedenti release più importanti, tuttavia il nuovo formato di file di licenza introdotto con la V10 non lo richiede più. E’ possibile quindi installare o eseguire l’upgrade alla V11 con il file di licenza esistente. E se si sta effettuando l’upgrade alla V11 dalle versioni precedenti, il programma di configurazione proporrà di scaricare automaticamente il file di licenza.

La VUL è ricca di funzionalità

La VUL (Veeam Universal License) continua a ricevere tutte le funzionalità disponibili di Veeam Backup & Replication e Veeam Availability Suite, con un’opzione di licenza trasportabile per l’utilizzo on-premises, nel cloud pubblico e negli ambienti ibridi e multi-cloud. Ciò include la protezione per tutti i seguenti carichi di lavoro:

  • Tutti gli hypervisor supportati : VMware vSphere, Microsoft Hyper-V e Nutanix AHV
  • Tutti i sistemi operativi supportati: Microsoft Windows, Linux, Mac, Oracle Solaris e IBM AIX
  • Carichi di lavoro nativi nel cloud: AWS e Microsoft Azure
  • Applicazioni enterprise: SAP HANA e Oracle (incluso AIX)
  • Protezione delle condivisioni di file NAS e dei dati non strutturati

Ci sono inoltre alcune nuove funzionalità della V11 che richiedono la VUL oppure l’edizione Enterprise Plus di una licenza basata su socket:

  • Continuous Data Protection per le VM VMware vSphere
  • Archiviazione su Amazon S3 Glacier e Azure Blob Storage Archive Tier.

 

 

Protezione di AWS e Azure nativa in cloud

Le nuove funzionalità contenute nella licenza VUL includono la possibilità di gestire backup e ripristino dei carichi di lavoro nativi nel cloud che risiedono su AWS, con Veeam Backup for AWS v3, e ora su Microsoft Azure, con il nuovo Veeam Backup for Microsoft Azure v2. Queste integrazioni supportano la protezione delle istanze AWS EC2, RDS e molto altro, una funzione disponibile nella V10 da luglio, mentre le funzionalità più recenti includono l’integrazione per Microsoft Azure v2. Ora è possibile proteggere i carichi AWS e Azure nativi nel cloud anche con la licenza VUL.

Doppio NAS

Dopo avere eseguito l’upgrade alla V11, ciascuna licenza VUL inizierà immediatamente a proteggere 500 GB di dati NAS non strutturati, anziché 250 GB, ovvero il doppio dei dati con lo stesso numero di licenze.  L’offerta di Veeam Backup & Replication V10, per la quale erano stati resi gratuiti i primi 250 GB da proteggere in ciascuna condivisione, è ancora valida, ma ora viene ampliata a 500 GB, consentendo di eseguire il backup dei file più importanti in un formato diverso, senza alcun costo aggiuntivo, dai server già protetti con i backup a livello immagine.

Veeam CDP senza alcun costo aggiuntivo

Per la strategia di disaster recovery non bisogna scegliere tra backup e CDP. Veeam offre entrambi nel prodotto. Grazie alle opzioni per proxy fisico o virtuale, all’affidabile replica asincrona e all’assenza di limiti di distanza fisica, il CPD di Veeam rappresenta un’ottima soluzione per la strategia di DR dei carichi di lavoro Tier 1.

Orchestrazione del DR

Parlando di DR, le funzionalità CDP di Veeam Backup & Replication sono estese a Veeam ONE per il monitoraggio, così come a Veeam Disaster Recovery Orchestrator per l’automazione della strategia di test e ripristino del sito. Cos’è Veeam DR Orchestrator? Per sfruttare i vantaggi offerti dal CDP ai fini del DR, è stato rinominato Veeam Availability Orchestrator, che ora, nella release v4, si chiama Veeam Disaster Recovery Orchestrator.  Rimangono in essere tutte le stesse caratteristiche e funzionalità, cambia solo il nome. Nella release v4 di questo prodotto, è stata introdotta la possibilità di orchestrare anche le repliche CDP, dando vita a un insieme completo di funzionalità di DR: protezione, monitoraggio e orchestrazione. Il DR Orchestrator v4 è offerto in licenza con il DR Pack, acquistabile in pacchetti da 10 e corrispondente al numero di licenze VUL presenti nell’ambiente.

VUL: non è solo in abbonamento

La licenza VUL può essere acquistata sotto forma di abbonamento oppure di licenza perpetua. La licenza VUL perpetua offre le stesse caratteristiche, funzionalità e portabilità, ad un prezzo competitivo in un modello CapEx perpetuo, con la struttura di supporto e manutenzione continua annuale.

Per ulteriori informazioni: dircom@argonavis.it

7 Aprile 2021

Veeam Backup & Replication v11

Tratto da Blog Veeam
Autore: Danny Allan – 24/02/2021
 

Veeam Backup & Replication v11 è arrivato. Con le sue numerose capacità, è in grado di aiutare i clienti ad accelerare il loro percorso di trasformazione digitale.

Qui di seguito sono elencate le 5 funzionalità peculiari della nuova versione:

1. Continuous Data Protection

Veeam rivoluzionerà il mercato democratizzando completamente gli obiettivi Recovery Point Objectives (RPO) per gli ambienti VMware. La Continuous Data Protection (CDP) di Veeam offrirà una grande resilienza per carichi di lavoro critici con RPO estremamente ridotti, riducendo al minimo la perdita di dati e ripristinando allo stato o al point-in-time più recente.  Oltre alla facilità d’implementazione, i clienti Veeam adotteranno questa tecnologia per la flessibilità e la convenienza, e perché è inclusa in un prodotto che molte organizzazioni già utilizzano. Non solo il CDP è incluso in Veeam Backup & Replication, ma è anche integrato in Veeam ONE e Veeam Disaster Recovery Orchestrator.

2. Protezione dal ransomware affidabile

Le minacce ai dati sono numerose. Nell’ultimo anno, tutti abbiamo assistito a un massiccio aumento di attacchi ransomware, minacce informatiche ed eventi malware e questa tendenza non è destinata a diminuire. Veeam sostiene da tempo la necessità di avere almeno una copia dei dati di backup su una copia immutabile, fisicamente isolata o offline come parte integrante della regola 3-2-1 ed è orgogliosa di aver fornito diverse opzioni per la protezione dal ransomware. L’ultima innovazione nella protezione dal ransomware all’interno della V11 offre un ulteriore modo per mantenere i tuoi dati al sicuro. Questa capacità consente a un repository Linux con protezione avanzata di fornire una copia immutabile su qualsiasi sistema Linux, in qualsiasi posizione, on-premises o nel cloud. Questa modalità consente di mantenere i backup al sicuro, prevenendo la crittografia e la cancellazione dannose, ed è ancora un altro strumento nel tuo arsenale di sicurezza.

3. Archiviazione nel cloud

La V11 consentirà ai clienti Veeam di ridurre i costi di storage a lungo termine di oltre 20 volte e di sostituire l’infrastruttura a nastro con una soluzione moderna. Lo storage ad accesso infrequente (“freddo”) di AWS S3 Glacier o Azure Blob Archive è un’ottima integrazione alla gestione basata su policy all’interno del tiering dello storage intelligente di Scale-out Backup Repository di Veeam: Performance, Capacity e ora Archive. Automatizza la gestione del ciclo di vita dei dati.

4. Ripristino istantaneo

La V11 si basa su una delle funzionalità distintive di Veeam, il ripristino istantaneo. Ora i clienti Veeam possono raggiungere gli obiettivi Recovery Time Objectives (RTO) più bassi con il ripristino istantaneo predisposto per la produzione per condivisioni di file SQL, Oracle e NAS con un’incredibile facilità d’uso! Quest’ultima versione include anche la possibilità di ripristinare istantaneamente QUALSIASI backup come una VM Hyper-V, aggiungendo un’incredibile flessibilità di ripristino.

5. BaaS e DRaaS basati su Veeam

Veeam dispone da tempo di molti modi per utilizzare i prodotti come servizio. Che si tratti di backup off-site, Disaster Recovery as a Service (DRaaS), Backup as a Service (BaaS) on-premises, Infrastructure as a Service protetto da Veeam e altre offerte, c’è sempre un servizio per soddisfare le esigenze del mercato. La V11 incorpora il BaaS e il DRaaS come vantaggi per i clienti di alto livello, in combinazione con il rilascio della Veeam Service Provider Console v5.

Oltre 150 funzionalità nuove e migliorate

Queste funzionalità principali sono al centro dell’attenzione, ma in realtà questa release così importante contiene anche molto altro. Oltre ad avere oltre 150 funzionalità nuove e migliorate, la V11 introduce importanti aggiornamenti anche in altri prodotti:

  • Veeam Backup & Replication v11 – Backup e ripristino
    • Veeam Agent for Microsoft Windows v5
    • Veeam Agent for Linux v5
    • NUOVO Veeam Agent for Mac
    • Integrazione con Veeam Backup for AWS e Veeam Backup for Microsoft Azure per la protezione dei carichi di lavoro nativi su cloud
    • Plug-in nuovi e aggiornati per applicazioni aziendali come Oracle e SAP
  • Veeam ONE v11 – Monitoraggio e analisi avanzati
  • Veeam Backup for Microsoft Azure v2 – Protezione nativa su cloud
  • Veeam Disaster Recovery Orchestrator v4 (già noto come Veeam Availability Orchestrator) – Orchestrazione e test automatizzati del ripristino del sito
  • Veeam Service Provider Console v5 – Gestione dei provider di servizi.

Come per tutte le altre release di Veeam, ci sono sicuramente tante funzionalità e caratteristiche essenziali, ma non bisogna trascurare le piccole novità che ne entrano a far parte.

Queste novità comprendono nuove funzionalità come l’integrazione nativa su cloud per AWS e Azure, più protezione dei dati NAS e non strutturati, job ad alta priorità, supporto per l’object storage di Google Cloud all’interno del Capacity Tier, supporto di snapshot storage per Windows Agent e molto altro. Si tratta di una release ad alto contenuto tecnologico, completamente in linea con la missione di Veeam: essere il provider più affidabile delle soluzioni di backup che offrono la gestione dei dati in cloud.

Per ulteriori informazioni: dircom@argonavis.it

3 Marzo 2021

Sangfor HCI – Alta Affidabilità Iperconvergente per la Business Continuity – Registrazione Webinar

Iperconvergenza di 3° Generazione – Virtualizzazione server e storage, Alta affidabilità, Disaster Recovery, Networking e Security riuniti in un’unica soluzione e gestiti da un’unica piattaforma
 
 
 
 

Il 16 febbraio scorso il nostro partner Sangfor ha tenuto una sessione tecnica in DEMO Live della soluzione HCI con lo scopo di dare l’esatta percezione della semplicità di utilizzo in tutte le sue funzionalità:

  • Unica console di management centralizzata in HTML5,
  • creazione e gestione di VM e Virtual Storage,
  • Network virtualizzato e Security,
  • Backup e ripristino,
  • integrazione e gestione degli UPS.
E’ possibile accedere alla registrazione del webinar tecnico cliccando qui
 

Sangfor HCI offre soluzioni di Business Continuity, dalle architetture più semplici, partendo con minimo 2 nodi in direct attach, alle più complesse, contando sulla scalabilità a caldo senza limiti né vincoli di terze parti.

Per ulteriori informazioni o chiarimenti: dircom@argonavis.it

2 Marzo 2021

Come creare un cluster di failover in Windows Server 2019

Tratto da Blog Veeam
Autore: Hannes Kasparick – 15/12/2020
 

Questo articolo offre una breve panoramica su come creare un Cluster di failover di Microsoft Windows (WFC) con Windows Server 2019 o 2016. Il risultato sarà un cluster a due nodi con un disco condiviso e una risorsa di calcolo del cluster (oggetto computer in Active Directory).

Preparazione

Indipendentemente dall’uso di macchine fisiche o virtuali, assicurati che la tua tecnologia sia adatta ai cluster Windows. Prima di iniziare, accertati di soddisfare i seguenti prerequisiti:

Due macchine Windows 2019 con gli ultimi aggiornamenti installati. Le macchine hanno almeno due interfacce di rete: una per il traffico di produzione, una per il traffico del cluster. Nel mio esempio, sono presenti tre interfacce di rete (una aggiuntiva per il traffico iSCSI). Preferisco gli indirizzi IP statici, ma è possibile usare anche il DHCP.

Unisci entrambi i server al dominio Microsoft Active Directory e assicurati che rilevino il dispositivo di storage condiviso disponibile nella gestione disco. Non portare ancora online il disco.

Il passaggio successivo prima di poter davvero iniziare è aggiungere la funzionalità Clustering di failover (Server Manager > Aggiungi ruoli e funzionalità).

Riavvia il server, se necessario. In alternativa, puoi anche utilizzare il seguente comando di PowerShell:

 
Install-WindowsFeature -Name Failover-Clustering –IncludeManagementTools

Dopo la corretta installazione, Gestione cluster di failover viene visualizzato nel menu Start in Strumenti di amministrazione Windows.

Dopo aver installato la funzionalità Failover-Clustering, puoi portare online il disco condiviso e formattarlo su uno dei server. Non modificare nulla sul secondo server. Sul secondo server, il disco rimane offline.

Dopo un aggiornamento della gestione disco, viene visualizzato qualcosa di simile a questo:

Server 1 Gestione disco (stato del disco online)

Server 2 Gestione disco (stato del disco offline)

Controllo della disponibilità del cluster di failover

Prima di creare il cluster, dobbiamo assicurarci che tutto sia impostato correttamente. Avvia Gestione cluster di failover dal menu start e scorri verso il basso fino alla sezione di gestione, quindi fai clic su Convalida configurazione.

Seleziona i due server per la convalida.

Esegui tutti i test. C’è anche una descrizione delle soluzioni supportate da Microsoft.

Dopo esserti assicurato che tutti i test applicabili siano stati superati con lo stato “riuscito”, puoi creare il cluster utilizzando la casella di controllo Crea il cluster ora utilizzando i nodi convalidati, oppure puoi farlo in un secondo momento. In caso di errori o avvisi, è possibile utilizzare il report dettagliato facendo clic su Visualizza report.

Creare il cluster di failover

Se scegli di creare il cluster facendo clic su Crea cluster in Gestione cluster di failover, ti verrà chiesto di nuovo di selezionare i nodi del cluster. Se utilizzi la casella di controllo Crea il cluster ora utilizzando i nodi convalidati dalla procedura guidata di convalida del cluster, salterai quel passaggio. Il passaggio successivo rilevante è la creazione del Punto di accesso per l’amministrazione del cluster. Questo sarà l’oggetto virtuale con cui i client comunicheranno in seguito. È un oggetto computer in Active Directory.

La procedura guidata richiede il Nome cluster e la configurazione dell’indirizzo IP.

Come ultimo passaggio, conferma tutto e attendi la creazione del cluster.

La procedura guidata aggiungerà automaticamente il disco condiviso al cluster per impostazione predefinita. Se non l’hai ancora configurato, è possibile farlo anche in seguito.

Al termine, vedrai un nuovo oggetto computer di Active Directory denominato WFC2019.

È possibile eseguire il ping del nuovo computer per verificare se è in linea (se consenti il ping sul firewall di Windows).

In alternativa, puoi creare il cluster anche con PowerShell. Il comando seguente aggiungerà automaticamente anche tutto lo spazio di storage idoneo:

 
New-Cluster -Name WFC2019 -Node SRV2019-WFC1, SRV2019-WFC2 -StaticAddress 172.21.237.32

Puoi vedere il risultato in Gestione cluster di failover in Nodi e nelle sezioni Archiviazione > Dischi .

L’immagine mostra che il disco è attualmente utilizzato come quorum. Poiché vogliamo utilizzare quel disco per i dati, dobbiamo configurare manualmente il quorum. Dal menu contestuale del cluster, scegli Altre azioni > Configurazione impostazioni quorum per il cluster.

Qui vogliamo selezionare manualmente il quorum di controllo.

Attualmente, il cluster utilizza il disco configurato in precedenza come disco di controllo. Le opzioni alternative sono controllo di condivisione file o un account di storage di Azure come controllo. In questo esempio utilizzeremo il controllo di condivisione file. Ecco una guida dettagliata sul sito Web di Microsoft per il cloud di controllo. Consiglio sempre di configurare un quorum di controllo per operazioni corrette. Quindi, l’ultima opzione non è in realtà un’opzione per la produzione.

Basta indicare il percorso e terminare la procedura guidata.

Dopodiché, il disco condiviso è disponibile per l’uso con i dati.

Congratulazioni, hai configurato un cluster di failover Microsoft con un disco condiviso.

Passaggi successivi e backup

Uno dei passaggi successivi consiste nell’aggiungere un ruolo al cluster, un’operazione che non rientra nell’ambito di questo articolo. Non appena il cluster contiene dei dati, è arrivato il momento di pensare a eseguire il backup del cluster. Veeam Agent for Microsoft Windows è in grado di eseguire il backup dei cluster di failover di Windows con dischi condivisi. Consigliamo inoltre di eseguire backup dell’intero sistema del cluster. In questo modo si esegue anche il backup dei sistemi operativi dei membri del cluster, contribuendo ad accelerare il ripristino di un nodo del cluster guasto, poiché non è necessario cercare driver o altro in caso di un ripristino.

27 Gennaio 2021