Privacy , schede di sintesi : #1 come trattare correttamente i dati

Principi generali del trattamento di dati personali

Ogni trattamento di dati personali deve avvenire nel rispetto dei principi fissati all’articolo 5 del Regolamento (UE) 2016/679, che qui si ricordano brevemente:

  • liceità, correttezza e trasparenza del trattamento, nei confronti dell’interessato;
  • limitazione della finalità del trattamento, compreso l’obbligo di assicurare che eventuali trattamenti successivi non siano incompatibili con le finalità della raccolta dei dati;
  • minimizzazione dei dati: ossia, i dati devono essere adeguati pertinenti e limitati a quanto necessario rispetto alle finalità del trattamento;
  • esattezza e aggiornamento dei dati, compresa la tempestiva cancellazione dei dati che risultino inesatti rispetto alle finalità del trattamento;
  • limitazione della conservazione: ossia, è necessario provvedere alla conservazione dei dati per un tempo non superiore a quello necessario rispetto agli scopi per i quali è stato effettuato il trattamento;
  • integrità e riservatezza: occorre garantire la sicurezza adeguata dei dati personali oggetto del trattamento.

Il Regolamento (articolo 5, paragrafo 2) richiede al titolare di rispettare tutti questi principi e di essere “in grado di comprovarlo”.

Questo è il principio detto di “responsabilizzazione” (o accountability)  che viene poi esplicitato ulteriormente dall’articolo 24, paragrafo 1, del Regolamento, dove si afferma che “il titolare mette in atto misure tecniche e organizzative adeguate per garantire, ed essere in grado di dimostrare, che il trattamento è effettuato conformemente al presente Regolamento.” 

Fonte
Schede di sintesi redatte dall’Ufficio del Garante per la Protezione dei Dati Personali a mero scopo divulgativo. Per un quadro completo della materia, si rimanda alla legislazione in tema di protezione dei dati personali e ai provvedimenti dell’Autorità

14 Settembre 2018

GDPR : pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto attuativo

Il 4 settembre scorso è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto legislativo n.101 del 10 agosto 2018 in materia di privacy, che riprende e armonizza il Regolamento Europeo per il trattamento dei dati personali, o GDPR.

Il decreto legislativo entrerà in vigore il 19 settembre 2018.

Per semplificare la procedura di adeguamento delle leggi italiane al GDPR il Codice della Privacy non sarà abrogato come precedentemente previsto ma modificato e integrato con le novità introdotte, tra le quali il principio di accountability.

Il testo riporta alcune novità in merito agli obblighi e alle sanzioni in caso di violazione dei dati personali, nonché alcune misure di semplificazione per le micro, piccole e medie imprese.

Sotto questo aspetto tuttavia sarà chiamato ad esprimersi il Garante per la privacy, promuovendo modalità semplificate di adempimento degli obblighi del titolare del trattamento dei dati personali.

Il Garante per la Protezione dei Dati Personali ha anche pubblicato il Regolamento UE 2016 679 aggiornato alle rettifiche pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea 127 del 23 maggio 2018

Regolamento UE 2016/679  aggiornato

5 Settembre 2018

Libra ESVA : crittografia end-to-end.

Libra ESVA con  la versione 4.4.0.0 ha introdotto la crittografia end-to-end.

Libra ESVA Mail Encryption è una funzionalità di crittografia end-to-end che protegge le tue e-mail direttamente sul gateway. La crittografia end-to-end garantisce che solo il destinatario previsto possa leggere il contenuto. Neanche gli amministratori possono leggere il messaggio senza la password.

La crittografia e-mail viene eseguita dopo l’analisi del contenuto di Libra ESVA, quindi l’intera protezione Libra ESVA viene applicata al messaggio e la sicurezza è garantita come sempre.

1 Settembre 2018

Kaspersky Lab : Trojan bancari per dispositivi mobile

Le analisi di Kaspersky Lab rilevano che Dark Tequila , un complesso malware bancario attivo dal 2013 che prende di mira principalmente utenti dell’ameriva latina o collegati a questi , e’ tutt’oggi ancora attivo.

Il rischio non si limita agli utenti dei paesi dell’america latina , ma anche agli utenti europei che hanno rapporti con l’america latina , in particolare con il Messico ma non solamente, e/o che viaggiano in questi paesi per lavoro o turismo.

Dark Tequila ruba credenziali bancarie, dati personali e aziendali con malware in grado di spostarsi lateralmente attraverso il computer vittima mentre è offline. Secondo i ricercatori di Kaspersky Lab il codice dannoso si diffonde attraverso dispositivi USB infetti e e-mail di spear-phishing e include funzionalità che ne eludono il rilevamento.

Il malware esegue un payload multi-stage e viene distribuito agli utenti tramite dispositivi USB infetti e e-mail di spear-phishing. Una volta all’interno di un computer, il malware entra in contatto con il suo server di comando per ricevere istruzioni. Il payload viene inviato alla vittima solo quando vengono soddisfatte determinate condizioni tecniche della rete: se il malware rileva una soluzione di sicurezza installata, un’attività di monitoraggio della rete o segnala che il campione è eseguito in un ambiente di analisi, come una sandbox virtuale, interrompe la routine di infezione e si cancella dal sistema.

Se nessuna di queste attività viene rilevata, il malware attiva l’infezione locale e copia un file eseguibile su un’unità rimovibile da eseguire automaticamente. Ciò consente al malware di spostarsi offline attraverso la rete della vittima, anche quando un solo computer è stato inizialmente compromesso tramite spear-phishing. Quando un’altra USB viene collegata al computer infetto, diventa automaticamente infetta e pronta a diffondere il malware a sua volta.

La struttura malevola contiene tutti i moduli necessari per l’operazione, tra cui un key-logger e funzionalità di monitoraggio delle finestre per l’acquisizione delle credenziali di accesso e altre informazioni personali. Quando viene richiesto dal server di comando i diversi moduli vengono decrittografati e attivati e così tutti i dati rubati vengono caricati sul server in forma crittografata.

I prodotti Kaspersky Lab sono in grado di rilevare e bloccare il malware correlato a Dark Tequila.

Kaspersky Lab consiglia agli utenti di adottare le seguenti misure per proteggersi dallo spear-phishing e dagli attacchi tramite supporti rimovibili come USB:

Per tutti gli utenti:
– Prima di aprire un allegato è opportuno controllarlo con soluzioni anti-virus;
– Disabilitare funzionalità automatiche dai dispositivi USB;
– Controllare le unità USB con soluzioni anti-virus prima dell’apertura di eventuali documenti contenuti;
– Non collegare dispositivi sconosciuti e chiavette USB al vostro dispositivo;
– Utilizzare una soluzione di sicurezza con un’ulteriore protezione efficace contro le minacce finanziarie.

Le aziende sono inoltre invitate ad assicurarsi che:
– Le porte USB sui dispositivi dell’utente siano bloccate se non sono richieste per attività aziendali;
– Venga regolamentato l’uso di dispositivi USB: definire quali dispositivi USB possono essere utilizzati, da chi e per cosa;
– I dipendenti vengano istruiti su pratiche sicure d’utilizzo delle USB, in particolare se spostano il dispositivo da un computer personale ad un dispositivo di lavoro;
– Non vengano lasciate USB negli uffici o nelle macchine.

fonti
Kaspersky Lab
adnkronos

31 Agosto 2018

Scoperto AppleJeus , la campagna che attacca anche piattaforme macOS

I ricercatori del Global Research and Analysis Team (GReAT) di Kaspersky Lab hanno scoperto AppleJeus, una nuova operazione malevola del famigerato gruppo hacker Lazarus. Gli aggressori si sono infiltrati in un network di cambio di criptovaluta in Asia utilizzando software di commercio di criptovalute Trojanized. L’obiettivo dell’attacco era rubare criptovaluta dalle loro vittime. Oltre al malware basato su Windows, i ricercatori sono stati in grado di identificare una versione precedentemente sconosciuta che prende di mirapplejeusa le piattaforme macOS.

Questo è il primo caso in cui i ricercatori di Kaspersky Lab hanno osservato il famigerato gruppo Lazarus distribuire malware destinato ad utenti macOS e questo rappresenta un campanello d’allarme per tutti coloro che utilizzano questo sistema operativo per attività correlate alle criptovalute.

Sulla base delle analisi condotte dal GReAT, l’infiltrazione nell’infrastruttura della borsa è iniziata quando un dipendente ignaro della società ha scaricato un’applicazione di terze parti dal sito web legittimo di un’azienda che sviluppa software per il trading di criptovaluta.

Il codice dell’applicazione non è sospetto, ad eccezione di un componente: un aggiornamento. Nel software legittimo tali componenti vengono utilizzati per scaricare nuove versioni dei programmi. Nel caso di AppleJeus, si comporta come un modulo di ricognizione: prima raccoglie le informazioni di base sul computer su cui è stato installato e successivamente invia queste informazioni al server di comando e controllo e applejeusse gli aggressori decidono che il computer merita d’esser attaccato, il codice dannoso ritorna sotto forma di un aggiornamento software. L’aggiornamento dannoso installa un trojan noto come Fallchill, un vecchio tool che il gruppo Lazarus è tornato recentemente ad usare. Questo fatto ha fornito ai ricercatori una base per l’attribuzione. Al momento dell’installazione, il Trojan Fallchill fornisce agli aggressori un accesso quasi illimitato al computer attaccato, consentendo loro di rubare preziose informazioni finanziarie o di distribuire tool aggiuntivi a tale scopo.

La situazione è stata aggravata dal fatto che i criminali hanno sviluppato software sia per la piattaforma Windows che per la piattaforma macOS. Quest’ultima è generalmente molto meno esposta alle minacce informatiche rispetto a Windows. Le funzionalità delle due versioni della piattaforma del malware sono esattamente le stesse.

Un’altra cosa insolita dell’operazione AppleJeus è che mentre sembra un attacco supply-chain, in realtà, poi si mostra non esserlo. Il fornitore del software di trading di criptovaluta utilizzato per inviare il payload dannoso ai computer delle vittime dispone di un certificato digitale valido per la firma del suo software e record di registrazione che sembrano legittimi per il dominio. Tuttavia, almeno sulla base di informazioni pubblicamente disponibili, i ricercatori di Kaspersky Lab non sono stati in grado di identificare alcuna organizzazione legittima con sede all’indirizzo utilizzato nelle informazioni del certificato.

All’inizio del 2017, abbiamo notato un crescente interesse del gruppo Lazarus per i mercati delle criptovalute, quando il software di mining Monero è stato installato su uno dei loro server da un operatore Lazarus. Da allora, sono stati individuati più volte prendere di mira i cambi di criptovaluta e tradizionali organizzazioni finanziarie. Il fatto che abbiano sviluppato malware per infettare gli utenti di macOS in aggiunta agli utenti di Windows e, molto probabilmente, persino creato una società di software e un prodotto software completamente falsi per essere in grado di fornire questo malware che non viene rilevato dalle soluzioni di sicurezza, significa che vedono profitti potenzialmente grandi nell’intera operazione e dovremmo aspettarci sicuramente più casi simili nel prossimo futuro. Per gli utenti macOS, questo caso è un campanello d’allarme, soprattutto se utilizzano i propri Mac per eseguire operazioni con criptovalute“, osserva Vitaly Kamluk, Head of GReAT APAC team di Kaspersky Lab.
Il gruppo Lazarus, noto per le sue sofisticate operazioni e collegamenti con la Corea del Nord, è noto non solo per i suoi attacchi di cyberspionaggio e cyber sabotaggio, ma anche per gli attacchi verso obiettivi finanziari. Diversi ricercatori, tra cui quelli di Kaspersky Lab, hanno riportato in passato notizie su questo gruppo relative a obiettivi come banche e altre grandi imprese finanziarie.

Per proteggersi e proteggere la propria azienda da sofisticati attacchi informatici da parte di gruppi come Lazarus, gli esperti di sicurezza di Kaspersky Lab consigliano alcuni accorgimenti:

  • Non fidarsi automaticamente del codice in esecuzione sui propri sistemi. Né un sito web dall’aspetto autentico, né un solido profilo aziendale, né certificati digitali garantiscono l’assenza di backdoor.
  • Utilizzare soluzioni di sicurezza solide, dotate di tecnologie di rilevamento del comportamento malevolo che consentano di bloccare anche minacce precedentemente sconosciute.
  • Iscrivere il team di sicurezza della propria organizzazione ad un servizio di qualità di reporting di intelligence delle minacce per ottenere un accesso tempestivo alle informazioni sugli sviluppi più recenti delle tattiche, tecniche e procedure di sofisticati autori di minacce.
  • Usare l’autenticazione multi-fattore e portafogli hardware se si ha a che fare con transazioni finanziarie significative. A tale scopo, utilizzare preferibilmente un computer standalone isolato che non si utilizza per navigare in Internet o leggere la posta elettronica.

Per ulteriori approfondimenti è disponibile la versione completa del rapporto su Securelist.

 

Fonte
Questar

 

 

 

 

 

28 Agosto 2018